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Meruem: una morte tragica ed inaspettata

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Meruem Hunter x Hunter
Meruem Hunter x Hunter

MeruemL’uscita dell’episodio 135 di Hunter x Hunter, intitolato Quella persone X E X Questo istante, ha posto la parola fine alla saga delle formichimere, con la quale il maestro Togashi ha saputo emozionare e sorprendere spesso e volentieri.
L’intera saga si è distinta per scene e combattimenti epici, come lo scontro fra Gon e Neferpitou e fra Meruem e Netero, ma anche per un ritmo ed una narrazione sempre originale, ben descritta e organizzata nel minimo dettaglio. Il manga, e di conseguenza l’anime, è stata una vera e propria rivelazione, che ha saputo appassionare e tenere con il fiato sospeso per tutta la saga.
E proprio con un colpo di scena degno di Togashi, il Re delle formichimere ha fatto la sua scomparsa dall’anime, fra i pianti commossi dei più appassionati.

La morte di Meruem

Meruem ha infatti dimostrato di essere uno di quei personaggi dotato di una profondità di pensiero e personalità difficile da tratteggiare e comprendere.
Inizialmente Togashi lo ritrae come un demone estremamente altezzoso, indifferente verso qualsiasi forma di vita e talmente crudele e violento da squarciare il ventre della Regina madre, per poter finalmente venire al mondo. Ma, con Komugi, la sua concezione di mondo tracollerà e la sua natura di formichimera vacillare.

Proprio grazie all’umano più povero e indifeso e alle continue sfide di gungi, Meruem comprende che anche l’essere più infimo può nascondere delle capacità senza eguali. Così facendo, il Re ha cominciato ad affezionarsi alla giovane umana e a curarsi della sua salute, mentre la sua natura umana cercava di emergere. Solo quando Zeno ferisce accidentalmente Komugi si comprende quanto il legame fra Meruem e Komugi sia profondo, sincero ed umano, ma Togashi non ci dà il tempo di analizzare questo suo cambiamento così difficile da accettare per l’essere perfetto, poiché avviene uno degli scontri più spettacolari, ovvero quello fra Netero e lo stesso Re.

Meruem formichimera

Il capo degli Hunter sacrifica la sua stessa vita per porre fine alla vita di quell’essere mostruoso, ma nemmeno l’esplosione della bomba a rosa risulta essere sufficiente. Merum infatti si riprende grazie al sacrificio delle due guardia reali Puof e Yupi, grazie ai quali acquisisce ancora più forza e nuovi poteri, derivanti dalle peculiarità dei due sottoposti.

Ora Togashi si trovava ad avere a che fare con un essere dalla forza indiscutibilmente esagerata (ovvero “OP”, over-power) che sarebbe risultato impossibile sconfiggere, se non adottando meccanismi alla Dragonball o alla Naruto.
E qui il maestro ha dimostrato tutte le sue qualità e la sua genialità.
Meruem, l’essere perfetto, morto come il più normale degli umani, avvelenato dalla stessa bomba con cui Netero aveva posto fine alla propria vita.

La natura del re cambia profondamente, passando da quella della più violenta formichimera, all’umano più dolce, che non vuole altro che finire la sua vita a giocare a gungi, con l’unica persona in grado di renderlo felice.
E così, l’essere tanto odiato, riesce a commuovere e straziare il cuore, con delle parole e delle scene davvero drammatiche e toccanti.
Il continuo chiederle: “Komugi, sei ancora lì?”, “Ci sei?”, il volerle confessare la verità, per poi morire assieme a lei, stretti in un abbraccio, mentre lei lo chiamava per l’ultima volta col suo nome.
Difficile, davvero difficile non commuoversi davanti ad una scena tanta profonda, che termina con una delle immagini simbolo di questo anime e con una frase spettacolare: “Io sono nato…per questo momento.”

Meruem ha saputo farci tremare dalla paura come solo la più crudele formichimera poteva fare.
Meruem ha saputo farci piangere, come solo l’umano più sensibile poteva fare.

“Komugi… ci sei..?”
“Si. Sono qui, e non vado da nessuna parte.”

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