
Con una minacciosa stories su Instagram, la pagina Venice Wave annuncia minacciosamente un’emergenza: “Wall Belfredo has follen (Il Muro Belfredo è caduto)”. Subito dopo, a seguire il minaccioso avvertimento, l’immagine di Piazza Ferretto a Mestre accerchiata dai giganti di Attack of Titans, manga e anime giapponese che ha riscontrato un enorme successo in questi anni.08
E non è la prima volta che i personaggi di Shingeky no Kiojin approdano alle porte di Mestre. Il 15 ottobre, infatti, è comparsa in rete la prima immagine di Mestre Vibes, raffigurante Eren, protagonista del sopracitato manga, davanti alla torre dell’orologio di Mestre avvolta da fuoco e fiamme.
Da quel giorno si sono susseguite molte immagini diverse, tutte unificate dallo stesso tema: l’unione fra gli scorci del panorama mestrino-veneziano e creature e robottoni dell’universo giapponese.
Solo sui profili social di Venice Wave possiamo vedere un enorme mecha, o meglio EVA, di Neon Genesis Evangelion attaccare indisturbato l’Hybrid Tower mestrina, oppure svolazzare il Porco Rosso, protagonista di uno dei film d’animazione di Myazaki noto per il carattere spiccatamente antifascista, sopra il grigio skyline di Mestre.
Molti altri sono i personaggi e le creature dei più noti manga giapponesi a comparire nei più disparati luoghi della provincia di Venezia. Si intravede la Going Merry di One Piece dietro a un isolotto della laguna veneziana, un titano affiorare dalla BAS, la biblioteca di Area Scientifica di Ca’ Foscari in Via Torino, o ancora Totoro che aspetta l’autobus in Piazzale Roma.
A forza di hastag spiccatamente veneziani, artistici fotomontaggi e contaminazioni nipponiche, MestreVibes sta diventando un’entità sempre più nota e seguita a Mestre, benché la mente che vi è dietro sia ancora sconosciuta ai più.
Noi di Contea Geek abbiamo avuto la fortuna di conoscere questo progetto fin da principio, conoscendo da anni il vero MestreVibes. Abbiamo sfruttato le nostre conoscenze per intervistarlo e chiedergli alcune curiosità su questo progetto!
Intervista a Venice Wave
CG: “Ciao VeniceWave. Innanzitutto, grazie per averci concesso questa piccola chiacchierata. Non c’è modo più adatto per iniziare che cercando di scoprire qualcosa in più su di te! In rete molti ti contattano per scoprire la tua vera identità, eppure continui a celare chi sei. Avremo mai modo di scoprire chi si cela dietro l’identità di VeniceWave?”
MV: Ciao Contea Geek! Per ora no, l’identità rimane nascosta, anche perché non avrei alcun motivo per spammare i miei profili privati, sicuramente più noiosi di Venice Wave.
CG: “Ma parliamo del tuo progetto, e delle sue origini. Come ti è venuto in mente di unire i personaggi dei manga giapponesi agli ambienti della tua terra? E qual è lo spirito dietro Venice Wave, la sua essenza?”
MV: All’inizio volevo unire la musica Vaporwave e la corrente estetica dell’ “aesthetic” al paesaggio mestrino. Poi causa limiti dei mezzi, ho deciso di cambiare decisamente strada, nonostante comunque sia rimasta un’ idea Lo-Fi anni 80/90 in alcuni post. Ma in ogni caso, il concetto di base è rimasto, cioè decontestualizzare i noiosi paesaggi mestrini, ormai visti e rivisti, attraverso elementi della cultura pop cercando di rendere tali ambienti più interessanti, un po’ per parodia, un po’ per tentare di far risorgere una città stanca, annoiata e monocorde come Mestre.
CG: “MestreVibes o Venice Wave? Qual è il nome del progetto e cosa significano questi termini?”
MV: Il motivo è quello che ti ho esposto precedentemente, il cambio di idea in corso d’opera. Però mi sono reso conto che vanno bene entrambi. Di solito il suffisso -wave soprattutto nella musica indica un filone legato ad un elemento in particolare. Faccio l’esempio della Retro-wave, Synth-wave o della già citata Vapor-wave. In sostanza, possiamo dire che MestreVibes è il nome più congeniale al progetto, mentre Mestre-wave è qualcosa legato alla corrente o al genere delle immagini che posto.
CG: “C’è un futuro per il tuo progetto? Hai già in mente qualche nuova idea o progetto futuro per Venice Wave?”
MV: Per ora l’idea è continuare in questa strada, non c’è un vero e proprio obbiettivo. Di idee ne ho parecchie, ma per forza di cose serve un pubblico sicuramente più ampio. Vedremo.
CG: “Ti ringraziamo di nuovo, misterioso Nerd, per la tua disponibilità e il tuo lavoro! Ci vediamo sui tuoi profili social!”
MV: Grazie a voi, sempre ‘vanti fioi!