Star Wars: Il risveglio della forza

Trepidazione, ansia, curiosità e un pizzico di paura: queste sono solo alcune delle emozioni che mi hanno accompagnato in questi giorni, insieme a notevoli aspettative, instillate da un Amore sconfinato per questa saga, dal lavoro magistrale e pressante di merchandising della Disney e, perchè no, dalla stima per J.J. Abrams. Eventi, trailers e quant’altro hanno accresciuto l’hype attorno a questa pellicola in modo esponenziale, rendendo questa lunga attesa ancora più emozionante. Partiamo quindi subito con la recensione.

Abrams è stato bravo, decisamente bravo, ma mi è apparso soffocato, privo del suo tipico coraggio che in questa pellicola tanto sarebbe servito, per quanto questo possa essere comprensibile. Avere a che fare con Star Wars  è davvero un’impresa ostica, piena di rischi e pericoli: un onore ma, soprattutto, un onere. Abrams e gli sceneggiatori dovevano creare qualcosa di nuovo, di spettacolare, che facesse emozionare i fan di vecchia dati e quelli nuovi; solo in parte ci sono riusciti. Star Wars Episodio VII è un gran film, ben fatto e curato, piacevole, emozionante, incalzante: insomma, un Film davvero ben congegnato.

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Il problema sta proprio in questo: Il risveglio della Forza è un film fantastico, ma un pessimo “Star Wars”. E’ difficile da esprimere come concetto, ma sono sicuro che i più appassionati saranno concordi con me nel valutarlo uno Star Wars mediocre, insulso e mal riuscito, per quanto un ottimo film.

Partiamo quindi con l’elencare gli elementi per i quali ritengo questo settimo episodio un fallimento:

Star Wars: Il Risveglio della Forza

Titolo originale: Star Wars The Force Awaknes
Regia: J.J. Abrams
Sceneggiatura: J.J. Abrams, Lawrence Kasdan e Michael Arndt
Fotografia: Daniel Mindel
Scenografia: Rick Carter

Principessa Leia

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Non voletemene a male, ma la recitazione di Leia, o Leila, mi ha davvero deluso, per quanto invece l’avessi apprezzata negli episodi precedenti (dai, in fondo chi di noi non amava la principessa Leila?) . Non sono un attore professionista, né tanto meno un regista, quindi non posso ovviamente valutare la sua recitazione da un punto di vista professionale, ma, imho, non ha saputo essere convincente e abbastanza sincera e viva. Insomma, non mi ha per nulla toccato.

Multietnicità Forzata

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C’è un nero, un bianco ed un latinoamericano: no, non è l’inizio di una barzelletta ma l’odiosa abitudine degli Americani dell‘inserire forzatamente personaggi di varia etnia in qualunque programma/film, non per ragioni legate alla trama ma atte solo all’impedire o quantomeno al limitare le critiche e manifestazioni delle minoranze multietniche. Strano solo che non appaia una coppia omosessuale, ma abbiamo ancora altri cinque film, quindi potrebbe succedere tranquillamente. (No, non sono razzista, ma odio queste inutili forzature non utili ai fini della trama).

Capitano Phasma

Captain Phasma

Semplicemente un personaggio inutile e stupido.

Dialoghi

Alcuni discorsi fra i protagonisti, Rey e Finn, e alcune scene, come il mal riuscito abbraccio fra Han e la sua ritrovata Leia, mi hanno davvero lasciato l’amaro in bocca, per essere state dirette e scritte davvero male. Alcuni discorsi erano, infatti, esagerati o troppo falsi e fuori luogo, creando si un bel siparietto comico, ma deludente dal punto di vista del contesto.

Colonna sonora

Chi si può dimenticare La Marcia Imperiale, il main theme di Darth Vader, oppure la splendida Duel of the Fates, che accompagna la caduta del mitico Qui-Gon Jin? Nessuno, perché sono colonne sonore che hanno fatto la storia e che hanno reso Star Wars migliore di quanto già non fosse. Ciò, però, non avrà luogo con questa pellicola, poiché il Soundtrack non sfiora neanche lontanamente la grandiosità delle musiche antecedenti e non è nemmeno stata valorizzata, essendovi davvero pochi momenti dove la colonna sonora è stata sfruttata a dovere (vedi con la marcia imperiale per creare tensione).

Kylo Ren (in parte)

Kylo Ren

Niente ci fermerà. Io finirò quello che tu hai iniziato.” Queste sono le parole che usa Kylo Ren parlando alla maschera di Darth Vader, suo nonno. Si può però notare, proprio da queste parole, come la motivazione che muove il giovane padowan di Snoke sia errata, poiché ciò che lui vuole finire, non è assolutamente quello che Anakin stava ricercando. Vader e suo nipote, infatti, sono gli esatti opposti e risulta alquanto stupido che un aspirante Jedi si rifaccia ad un Sith che, invece, ha abbracciato il Lato Chiaro negli ultimi istanti della sua vita. C’è da dire che non si capisce se l’errore è degli sceneggiatori, che hanno dato una motivazione blanda e sbagliata, o nello stesso Kylo, che mal comprese le azioni di suo padre. La motivazione che muove Kylo è solo uno dei problemi insiti in questa figura. Il nuovo Villain risulta molto distante dall’essere considerabile un antagonista ben riuscito e di spessore. Indubbiamente i suoi predecessori, come Vader o Palpatine, erano Villain già ben definiti e dallo spessore notevole, che riuscivano ad infondere timore, carisma e paura. Kylo, invece, è quasi sciocco, privo di una motivazione decente, debole: una figura che forse può funzionare in una visione di crescita in questa trilogia ma che, per ora, si presenta come una grandissima delusione.

Impero Nazista

Primo Ordine Star Wars

E’ innegabile l’ispirazione di stampo nazista che George Lucas utilizzò per delineare l’Impero, ma tutto ha un limite. Quando il Generale Hux si pone dinnanzi al suo esercito, Abrams e Mindel ci propongono una scena decisamente esagerata e pretenziosa, che fa apparire l’esercito del Primo Ordine un raduno in stile Norimberga, con tanto di discorso di Hitler/Hux, a cui segue un saluto dallo stampo, ripeto, esageratamente nazista. Ad essere sinceri, il tutto era talmente forzato da divenire una caricatura, che più che al nazismo faceva pensare all’Hydra degli Avengers.

Cliché ed insensatezze

In questa pellicola si vedono varie scene prive di senso o semplicemente inutili al fine della trama, ma una in assoluto mi ha infastidito davvero. Durante lo scontro fra Rey e Kylo, infatti, vediamo il terreno frantumarsi proprio fra loro due, separando la vincitrice da un inerme e disarmato Kylo Ren: un meccanismo troppo banale e stupido, per quanto capisca le esigenze di non dover far morire l’aspirante Sith. Avrei preferito, invece, una Rey tentata dall’uccidere quello che aveva appena definito come mostro, colui che vedeva come un Padre mai avuto, per poi risparmiarlo. Oltre a questa scena in particolare, assistiamo a decine di cliché e di “contentini”

Sequel o Remake?

StarKiller

Al primo posto troviamo la base Starkiller, quartier generale del Primo ordine nonché della super arma in grado di spazzare via cinque interi pianeti con una facilità sprezzante (in realtà può distruggere interi sistemi solari), risucchiando il sole della sua energia. Assolutamente troppo, TROPPO simile alla Death Star, o per meglio dire Morte Nera, dell’episodio IV. La Bruttezza della Starkiller non sta solo nella sua potenza a parer mio esagerata, nè nella copiatura sempliciotta della trama del ep. IV, ma anche nella facilità con la quale questa viene distrutta, il tutto ovviamente pochi secondi prima di un disastro epocale. Partiamo col dire che la Base StarKiller era un intero pianeta e i protagonisti si muovono al suo interno con assoluta facilità, senza mai perdersi e, con ancora più facilità, riescono a distruggerla. Ma stiamo parlando dell’avamposto del Primo Ordine, gli uomini più pericolosi di tutto l’Universo. Un’insensatezza o meglio, una semplificazione alquanto stupida e banale, troppo simile all’episodio I, dove il giovane Anakin distrugge la nave controllante i droidi della Federazione dei Mercanti, e all’episodio IV, dove Luke, guidato dallo spirito di Obi Wan Kenobi, riesce a far esplodere la Morte Nera. Ma, effettivamente, gran parte del film ci appare come qualcosa di già visto, con una trama davvero troppo simile all’episodio 4: e questo mi ha deluso davvero.

Star Wars Ep.VII mi è apparso più come un semplice Remake in HD del quarto episodio che un reboot/sequel della saga. E’ risultato un film troppo improntato nel seguire i cliché per soddisfare i fan.

La Forza sputtanata

Finn John Boyega

Al primo posto troviamo quella che io ritengo una bestemmia degli Star Wars, un insensatezza sconfinata, un abominio. Partiamo proprio dalle origini, d’accordo? Prendiamo Anakin, essere concepito dalla Forza stessa e dai Midi-Chlorian (per quanto non proprio canonici) e Luke, suo figlio, il più grande Jedi di tutti i tempi. Questi, nonostante fossero i Jedi in cui la Forza era più viva e potente, hanno dovuto allenarsi e addestrarsi per poterla comprendere e utilizzare adeguatamente, come deve ovviamente essere. Anche Luke, primo nella Forza, deve essere addestrato per poter imparare a combattere con la Lightsaber. E poi arriva Rey, che in cinque minuti impara il Controllo Mentale senza alcun insegnamento e la quale riesce persino a sopraffare il Padowan di Luke Skaywalker e, inseguito, di Lord Snoke, un aspirante Sith che, per quanto debole e tentato dal lato chiaro, ha alle spalle come minimo 10 anni di addestramento jedi. Kylo Ren era inoltre il più promettente dei Jedi addestrati da Luke e riuscì ad ucciderli tutti, dimostrando quindi la sua forza notevole. Per non parlare che lo stesso Finn riesce ad utilizzare la lightsaber senza grossi problemi. E questo proprio no, non lo accetto ora e non lo accetterò mai. Qui, a parer mio, Abrams ha fallato di brutto.

Sinceramente non credevo nemmeno io fossero così numerosi gli elementi che ritengo spiacevoli e mal congeniati di questo episodio, ma è tempo di lasciarli per un attimo in disparte, per parlare delle scene e degli artefatti che hanno reso questo film fantastico.

BB-8

BB-8

E’ incredibile come una semplice sfera, un piccolo drone, possa avere una così grande capacità espressiva in grado di esprimere emozioni e sentimenti, meglio ancora di come fece Wall-E a suo tempo. BB-8 è il degno successore di C3-P8 e R2-D2, un robottino commovente e divertente, che riesce a dar vita ad ottimi siparietti emozionati e ironici. Sono, inoltre, molto piacevoli le scene in cui lui e R2-D2 si trovano assieme o dove si comporta in maniera simile al suo predecessore, come con l’uso dei fulmini.

Rey

rey daisy ridley

Ebbene si, anche Star Wars, probabilmente sotto la notevole influenza della Disney, ha deciso di irrompere nelle sale con un protagonista femminile dallo spiccato carisma, probabilmente sulla scia delle “nuove eroine” che in questi ultimi anni dominano la scena cinematografica (Hunger Games in primis). Innegabile come la giovane Daisy Ridley sia stata davvero un’attrice magistrale, che ha curato la sua recitazione e immedesimazione davvero con una grandissima professionalità. Oltre a questo c’è da dire che la scelta di un protagonista femminile è stata un’azione lodevole che ha dato i suoi frutti. Credo, infatti, che la riuscita del personaggio sia attribuibile sicuramente alle sue capacità di recitazione, ma anche all’ideazione e caratterizzazione della stessa Rey, un eroina dall’enorme carisma, elemento che invece mancava a Luke Skywalker, dalla forza sia fisica che mentale, testarda, coraggiosa, ma comunque non priva di problematiche legate alla sua infanzia o al suo futuro in scoperta.

Finn

fin the force awakness

Lo dico nella maniera più esplicita possibile: ho davvero amato questo dannatissimo stormtrooper nero ed ho amato John Boyega, un attore davvero con le palle che, in questa pellicola, si è dimostrato probabilmente l’attore più capace, grazie ad un’espressività davvero incredibile. Vi è poi da discutere sul personaggio in sè, ovvero sulla scelta di creare un “traditore” fra gli assaltatori, o forse sarebbe meglio chiamarlo un risvegliato, visto che il titolo del film e vari dialoghi sembrano rifarsi anche al suo risveglio e non solo a quello più scontato di Rey. Se fosse stato un clone, questo non lo avrei assolutamente accettato, ma credo che, invece, sia un ottimo artefatto questo risveglio, per quanto poco “credibile”. Dico questo perchè si sarebbero dovuti presentare molti più casi rispetto a questo e rimane comunque difficile credere che un uomo, dopo aver subito il lavaggio del cervello fin dalla nscita, ritorni a riflettere lucidamente. Sicuramente c’è lo zampino della Forza, ma non vorrei che ne venisse fatto un uso eccessivo, come un Deus ex Machina.

Kylo (in parte)

kylo ren adam driver

Mi garba l’idea di un Villain non ancora Sith, di un cattivo che si presenta come l’esatto opposto dei suoi antecedenti. Kylo è probabilmente la persona più distante da suo nonno, Sith che tanto ammira, e si presenta come estremamente fragile, tentanto dal Lato Chiaro in più riprese e preda della propria rabbia e paura. Insomma, un villain pensato per crescere, mutare, cambiare e divenire più forte nell’arco di questa trilogia. Un Villain incompleto, in continua crescita e pieno di debolezze. Quindi quello che mi piace è il pensiero che vi sta dietro a Kylo Ren e il suo possibile futuro di crescita, per quanto, ora come ora, sia un villain mediocre, senza spina dorsale e mal riuscito. Ma cerchiamo di vedere il tutto in un’ottima più grande. Ah, devo purtroppo affermare che la recitazione di Kylo Ren è stata a parer mio rovinata dalla scelta estetica del personaggio, che lo rende davvero troppo poco credibile, ma questo è un parere davvero troppo personale e soggettivo.

La morte di Han Solo

harrison ford han solo

Rey e Finn sono state le sorprese migliori, essendo dei giovani talenti non ancora scoperti, ma Han Solo, ovvero il mitico Harrison Ford, ha davvero saputo dare il meglio, con una recitazione coi fiocchi. Oltre a questo devo ammettere che la scena della sua morte risulta davvero ben congegnata e commovente. Quel semplice tocco di mano di un padre che ancora crede nel figlio e spera che esso possa cambiare, la sua caduta nel nulla e il grido disperato di Chewbecca. Il tutto ha creato un’atmosfera davvero incredibile ed emozionante, in quello che risulta uno dei momenti più epici di tutto il film. In questo frangente bisogna evidenziare il coraggio che hanno avuto sceneggiatori e regista nel far morire uno degli eroi fondamentali della saga.

Regia e Fotografia

j.j.abrams

Star Wars Ep. VII è un bel Film e al 90% lo è proprio grazie ad una regia e ad una scenografia/fotografia eccezionale, che mantengono un livello costante di epicità e una cura raffinatissima, che rende il film davvero piacevole. I primi minuti del film corrono davvero veloci, grazie ad un lavoro di team che ha creato scene dall’enorme potenziale e cura.

Il Finale

luke skywalker

La bravura degli attori, dei registi, degli sceneggiatori e scenografi è sicuramente riscontrabile nella capacità di lavorare assieme per rendere una scena quasi scontata, un momento teso, quasi magico, dalla potenza emotiva incredibile, che ancora di più serve a creare quell’aura di epicità e leggenda attorno a Luke. Ed il finale è proprio questo, un momento prevedibile, ma sospeso in un’atmosfera di tensione e magia. Luke appare vecchio, provato  ma Pronto, eppure ancora non prende la Lightsaber che Rey gli offre, segno comunque delle sue paure e dei suoi rimorsi.

Curiosità:

La spada Kylo Ren viene criticata da molti per l’inutilità anzi, la pericolosità, delle due piccole lame inferiori che ne formano la guardia. In realtà, però, la spada era stata creata dallo stesso membro dei cavalieri di Ren partendo da un singolo cristallo Kyber incrinato che, non essendo in grado di contenere la potenza, necessitava delle uscite di sfogo dall’impugnatura, dalla quale nasce appunto la necessita della forma ad elsa.

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