Terza pretenziosa pellicola del DC Extended Universe, Suicide Squad si presenta al cinema con un cast notevole, un soggetto dalle potenzialità illimitate e un’operazione di marketing da far paura. Fin dai primi giorni stabilisce notevoli record al botteghino, riscuotendo ben 380 milioni di dollari solo nel primo weekend di programmazione. Viene quindi da chiedersi come possa una pellicola così scadente e mal riuscita riscuotere così tanto successo.
Merito unico della Dc Entrateinement e della Warner Bros che sono state capaci di far passare un film vuoto e mal riuscito come film n1 al mondo e fidelizzare un pubblico rispetto ad un prodotto che non rispecchiava minimamente la realtà. Dopo Batman V Superman credevo la DC non avrebbe potuto fare di peggio; deve aver preso questa mia conclusione come una sfida.
SUICIDE SQUAD RECENSIONE
Il soggetto di partenza, ovvero lo squadrone di supercriminali, pazzi e malvagi fino al midollo, costretti a combattere uniti per il bene, offriva un universo di spunti e storie incredibili, che sarebbe stato davvero interessante vedere approfondite. Quello che, invece, ci ritroviamo, è la solita pellicola noiosa dove personaggi abbozzati combattono contro un super cattivo ancora meno abbozzato che, svegliatosi col piede storto, decide di distruggere tutta la terra con una super arma.
Una super schifezza insomma.
Ciò che davvero infastidisce durante la visione del film e l’accorgersi che non vi sono cattivi, se non quelli che dovrebbero essere i buoni. Suicide Squad è, o quanto meno dovrebbe essere, un film di villan, di cattivi con le contropalle. Uno spietato mercenario nonché miglior assassino al mondo, una violenta sociopatica nonché una delle peggiori criminali di Gotham, un mezzo mutante cannibale e una posseduta da uno spirito malvagio.
L’unico spietato essere malvagio per il quale si desidera la peggiore della morte è Amanda Waller; appunto, la “Buona”.
Questo è indubbiamente l’errore più grande che è stato fatto, ovvero spacciare i protagonisti per buoni. Quello che, infatti, il pubblico si aspettava e, anzi, ardeva dalla voglia di vedere, era proprio un film brutale, dalla parte dei cattivi. Una sorta di Deadpool ancora più spinto, dal punto di vista delle ingiustizie compiute. Volevamo vedere cazzotti, follia e sadismo, non amicizia e micetti rosa.
A salvarsi, quanto meno per ciò che riguarda la trama, sono le scene iniziali che introducono i vari personaggi. per quanto alcune vengano sviluppate in maniera decisamente più superficiale rispetto alle altre. Non si comprende poi questa necessità di andare ad inserire, in apparizioni di circa 10-15 sec, flashback inutili nei quali appaiono Batman e Flash: se avevano così tanti soldi da spendere da ingaggiare altri due attori, non potevano piuttosto spenderli nella sceneggiatura?
Se ne potrebbe parlare ancora a lungo. Parti del film completamente inutili e/o insensate, alcune forzature e altre brutture.
Volete un esempio? Slipknot. Ma non saprei neanche dirvi chi è visto che compare una manciata di minuti, non parla e si comporta da ritardato.
I PERSONAGGI
I personaggi sono forse il problema più grave di questa pellicola, a causa della loro quanto mai evidente monodimensionalità e mancanza di caratterizzazione. Parliamo di un problema a livello di sceneggiatura, di script, non di interpretazione. Ciò che manca ai personaggi è una seria introspezione e caratterizzazione, con la conseguenza di ritrovarsi personaggi vuoti in una trama caotica e piena di incongruenze. Sono due i personaggi che funzionano, ovvero Harley Quinn e Deadshot e, in parte, anche Amanda Waller, interpretata da Viola Davis.
Harly Quinn è forse l’unica ancora di salvezza che rimane a questa pellicola, l’unico elemento positivo in una serie di disastrosi eventi. La giovane psicopatica è indubbiamente il punto di forza di questo film, che ne trascina la trama grazie a siparietti comici e bizzarri. Margot Robbie riesce sicuramente ad interpretare questo ruolo in modo magnifico e le poche risate che echeggiano nelle sale scaturiscono proprio per le sue azioni. E’ un marchio che funziona, molto più di quanto non riesca a fare quello del fumetto.
Riguardo Deadshot ci sarebbe moltissimo da dire, e pure pochissimo. Sicuramente il personaggio funziona, è divertente, riesce a commuovere e a creare l’unica fonte di patos di tutto il film, ma ciò non è sufficiente. Will Smith recita indubbiamente molto bene, come aveva già dato prova di essere capace di fare, ma interpreta un eroe che rimane comunque abbozzato e che del malvagio ha ben poco. Ma sono lui ed Harley a fare il film, sono loro che ne trascinano la stentata e sincopata narrazione. Loro sono il film.
Ma la verità è che il reparto marketing della DC aveva puntato tantissimo su un altro supercriminale, una delle superdelusioni più grandi di tutto il film. Ebbene si, sto parlando proprio del Joker, personaggio tanto osannato dalle pubblicità e trailer, quanto mal riuscito nella pellicola. Non solo compare per 15 miseri minuti in un film di 123, ma ci si augura pure di non vederlo più comparire fin dopo la prima scena. No, mi spiace, ma Jared Leto non funziona, nemmeno lontanamente.
Certo, se il compito di Ben Affeck era complesso, vista l’interpretazione eccelsa di Christian Bale, sicuramente non era di meno quella di Leto, visto che il suo predecessore era niente po pò di meno che Heath Ledger, ma ciò non lo giustifica per la pessima interpretazione perpetrata. Si narra addirittura che Leto abbia letto testi sciamanici per prepararsi a questa impresa ma, dopo averlo visto all’opera, mi chiedo se forse non sarebbe stato meglio fargli leggere testi di recitazione. E no miei cari sceneggiatori, non vi salvate neanche adesso perché se Joker è così mal riuscito, la colpa è anche vostra.
E una cosa che davvero non ho capito: quello di Kill Crock era semplice body painting? No perché il risultato finale era davvero osceno. L’Hulk di Ferrigno era più credibile e spaventoso.
I DIALOGHI
E’ una mia deformazione professionale, da scrittore e appassionato di sceneggiatura, rimanere impressionato in maniera positiva o negativa dai dialoghi. Prendiamo come esempio il solito Batman V Superman: per quanto il film fosse mal riuscito, le parole dei personaggi erano ben scritte e potenti, come quelle di Lex. In questo caso, invece, sono l’ennesima bruttura. Scritte di frette per un pubblico troppo, troppo giovane, risultano altisonanti, semplicistiche e, invece di provocare risate e patos, provocano un disperato senso di sbigottimento e irrealtà, della serie: “ma l’ha detto davvero?”
La Recensione in Sintesi
La realtà è che potremmo continuare ancora a lunga a parlare di questa pellicola, ma preferisco non dover pensare eccessivamente a questi 8euro buttati al vento. La regia ad esempio. Ayer lo sappiamo tutti essere un grande regista, basta vedere Fury per accorgersene, ma questo, mi spiace, non è il suo genere. Film di guerra e thriller ben gli si addicono, ma i ritmi di suicide Squad risultano davvero mal gestiti e, soprattutto, mal montati. Troppi cambi di ritmo e di stile che invece di conferire alla pellicola un’aria fresca ed eccitante, la rendono sincopata e spezzata.
Insomma, un diamante grezzo preso a martellate fino a diventare carbone.
E sia chiaro, Suicide Squad aveva tutti gli elementi necessari per creare un film notevole: un cast da paura, nemici improbabili, poteri mozzafiato, personaggi irriverenti e malvagi. Ci si sarebbe aspettati una pellicola folle, bastarda, piena di scene frenetiche di guerra e comportamenti sbagliati, il tutto immerso in un humor volgare e sopra le righe.
Questo volevamo che fosse Suicide Squad.
Non l’ennesimo disastro firmato DC.