Se mi fosse chiesto di descrivere Super Drags con una parola direi: esplosivo! Personaggi esplosivi, colori esplosivi, tematiche esplosive, storia esplosiva. “Super Drags” è tutto ciò e ancora di più. Proprio per questo, chiunque dovrebbe trovare un’ora e mezzo per gustarsi le cinque puntante che compongono la prima serie di questo fantastico cartone.

Dettagli “Super Drags”

Nome originale: Super Drags
Autori: Anderson Mahanski, Fernando Mendonça e Paulo Lescaut
Numero episodi: 5
Genere: commedia, azione, majokko (eh sì)
Voto: 8,5
Puoi vederlo su: Netflix

Il cartone è stato prodotto da un team di autori brasiliani e distribuito dalla piattaforma streaming Netflix.

Super Drags LogoL’intento della serie è quella di demolire il muro di silenzio che si è creato intorno al tema LGBTQ, esagerando volutamente tutti gli argomenti trattati, al fine di esorcizzare la paura che si ha molto spesso di trattare una questione così particolare come l’omosessualità e tutto ciò che la circonda.

Fin da quando è stata annunciata la produzione di questa serie, si è acceso un dibattito per decidere se fosse effettivamente un cartone da rilasciare o no.

Il problema della delicatezza degli argomenti trattati, infatti, ha scatenato proteste su proteste da parte di attivisti religiosi e conservatori, che si sono scagliati contro la produzione perché “Super Drags” era considerato una minaccia verso i bambini e i “più deboli” (la stessa associazione dei pediatri brasiliani ha rilasciato un trattato in cui dichiarava che la visione di “Super Drags” era nociva per i più piccoli).

Nonostante questo, Netflix ha deciso di rilasciare i cinque episodi, ignorando le proteste e, anzi, prendendosi indirettamente gioco proprio di quelle persone che si sono tanto indignate contro le eroine travestite.

Trama

In una città estremamente popolata da gay, le Super Drags sono tre eroine con superpoteri, intente a proteggere la comunità LGBTQ da coloro che vogliono sfruttarli o epurarli.

I cinque episodi sono impostati al fine di far scorrere la storia cercando di presentare i personaggi con i propri limiti e le proprie insicurezze (ognuno di loro avrà per se un episodio dedicato in cui affronta i propri demoni e li sconfigge), fino ad arrivare al primo scontro finale con Lady Elza, che vuole rubare ai gay l’highlight per divenire potentissima e conquistare la gloria eterna.

Personaggi

Eroi

Patrick/Lemon Chiffon: Come nella miglior tradizione delle supereroine, anche qui la formazione del gruppo è tipica: il cervello in questo caso è Patrick, un ragazzo che fa il commesso e che ha problemi di autostima per la sua forma fisica poco aggrazziata. Grazie al potere concessogli da Vedete diventa Lemon Chiffon, super drag col potere di volare e di utilizzare il suo boa giallo come frusta. Il suo mecha è Mandinga Orso.

Ralph/Safira Cyan: Ralph è il cuore del gruppo, un ragazzo carino, sempre sorridente, mosso da buoni sentimenti, amore, zucchero, cannella e ogni cosa bella (ah no, quelle erano altre tre supereroine, scusate). Grazie a Vedete, Ralph si trasforma in Safira Cyan, super drag col potere di volare e della bacchetta magica “piccina piccina”, che usa per creare uno “scudo preservativo” per salvare le persone. Il suo mecha è Mandinga Unicorno.

Super Drags Cartone Netflix

Donizete/Scarlet Carmesim: Donizete è i muscoli del gruppo, un ragazzo un po’ irascibile, che non riesce a vendere niente nel negozio in cui lavora con i suoi amici e per questo rischia di essere lasciato indietro nella lotta contro Lady Elza nelle ultime due puntante. Vedete lo trasforma in Scarlet Carmesim, super drag col potere di volare e che brandisce un ventaglio con cui picchiare i nemici. Il suo mecha è Roberto (“Che c’è? Il mecha è mio e lo chiamo come mi pare”).

Vedete: Anche lei Drag, Vedete Champagne è il capo che “assume” le super drags, in un modo che un po’ ricorda Jerry e le Totally Spies. Non si sa niente del suo passato, si sa solo che è stata lei a dare la possibilità a Goldiva di diventare Goldiva quando era solo un bambino triste. Si sa anche che ha qualche collegamento con Lady Elza, ma non viene mai specificato quale. Sfrutta le capacità del robottino Dildo per aiutare le super drags nelle loro missioni ed è lei che le fornisce dei mecha per sconfiggere Lady Elza, dopo che le drags si sono sacrificate per proteggere i gay.

Goldiva: Cantante amata da tutti i gay, che collabora con Vedete per sconfiggere Lady Elza e Sandoval e proteggere la comunità LGBTQ dalla cattiveria di coloro che vedono nell’omosessualità una malattia. Si scopre che da bambino era triste e solo proprio a causa della sua diversità e che Vedete gli ha permesso di diventare Goldiva. Alla fine della serie, grazie alla sua canzone, riesce a scatenare il potere dell’highlight, aiutando le super drags a recuperare le forze e a sconfiggere Lady Elza.

Nemici

Lady Elza: La cattiva della serie. Una drag queen vecchia e brutta che decide di succhiare via l’highlight, il potere che hanno solo i gay, da tutti gli omosessuali per poterlo sfruttare per tornare giovane e bella e sconfiggere così Goldiva. Ingerendo una quantità indefinita di highlight, riesce non solo a tornare giovane ma anche a crescere a dismisura, danneggiando così la città e mettendo a rischio tutti i cittadini. Nel plot twist finale si scopre la sua vera identità.

Sandoval: Sindaco della città, impegnato con la moglie a combattere contro i gay, considerati il male della società. Tratta l’omosessualità come malattia ed è il personaggio che più raffigura quelle persone che si scagliano contro la comunità LGBTQ. Con i suoi poteri di sindaco, fa cancellare il concerto di Goldiva, così da non permettere ai gay di partecipare, e inoltre crea un campo di recupero per omosessuali, dove insegna agli uomini ad essere uomini e alle donne ad essere donne (“gli uomini non si puliscono!”). Il suo movimento anti-LGBTQ usa lo slogan “Sia goduta la venuta”. Inconsapevolmente, suo figlio è gay ed innamorato di Ralph.

Recensione Super Drags

Super Drags è una serie da vedere assolutamente. Riesce a prendersi in giro al punto giusto, senza risultare no sense ma comunque cercando di affrontare tematiche ancora molto delicate e sensibili come le difficoltà della comunità LGBTQ.

I disegni hanno tratti spigolosi e caricaturali, aspetto che pone in secondo piano l’importanza del disegno per dare maggiore risalto alla storia, il che può rendere la serie difficilmente apprezzabile e avvicinabile.

In determinate scene, si fa un po’ di fatica a seguire l’andamento della serie proprio per questo motivo e alcuni personaggi risultano fastidiosi a causa del tratto, anche se, in alcuni momenti, i disegni mi hanno ricordato un po’ quelli delle Superchicche (a cui “Super Drags” probabilmente si è ispirato per alcuni elementi, tra cui la definizione dei tre protagonisti).

Super Drags Netflix

Altro lato negativo, se così vogliamo chiamarlo, è proprio il suo eccesso: benché sia volutamente tutto esagerato, per dare risalto ad alcuni tratti della storia e dei personaggi, questa stessa esagerazione che funziona da punto di forza può risultare un po’ troppo tirata per i capelli in alcuni momenti.

Per quanto riguarda la struttura della storia, invece, ci troviamo davanti a un ritmo ben pensato, chiaro e scorrevole: i cinque episodi sono impostati per avere una buona presentazione dei personaggi, tre situazioni in cui i protagonisti si trovano a scontrarsi contro i propri demoni e le proprie insicurezze e lo scontro finale col boss. Questa struttura richiama altre serie precedenti in cui, appunto, ogni protagonista deve prima venire a patti con i propri problemi per riuscire a sconfiggere a testa alta il nemico di turno (potrei citare ad esempio “Sailor Moon”, che nel quarto atto del manga, ovvero la saga di Nehellenia, struttura la crescita delle guerriere in cinque episodi consecutivi in cui tutte loro fanno sbocciare i propri poteri combattendo contro quelle che sono le proprie debolezze).

Infine, c’è la tematica di base, ovvero la difficoltà di accettazione della comunità LGBTQ da parte dei tradizionalisti e della società più bigotta.

Praticamente tutta la storia ruota attorno al fatto che, a causa delle persone che non accettano l’omosessualità, gli stessi personaggi spesso non si accettano e cercano di cambiare sé stessi per amalgamarsi agli standard (di bellezza, di inclinazione sessuale, ecc…), cadendo per lo più in situazioni grottesche e divertenti che smorzano ed esorcizzano la serietà con cui si tratta questo tema solitamente.

L’importanza di “Super Drags” sta infatti nel suo rendere divertente un argomento qual è l’omosessualità, che ancora oggi viene preso con le pinze, con la paura di offendere qualcuno, e questo lo rende troppo tabù per considerarlo “normale”.

Per riuscire a parlare di qualcosa, infatti, bisogna imparare a prendere quel qualcosa con semplicità, con leggerezza, proprio come fanno Lemon, Safira e Scarlet. Anche per questo la comunità LGBTQ ha adorato questa serie: perché finalmente se ne parla tranquillamente, come si parla di qualsiasi altro argomento.

Questa è probabilmente la parte più importante di tutta la serie, e il motivo per cui chiunque dovrebbe vederla.

Consigliato: Assolutamente sì.

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Andrea Chiara Baldi
(Quasi ex) studentessa universitaria, ho fatto della scrittura e della passione per il mondo nerd un lavoro. Leggo da quando riesco a ricordare, rubavo i fumetti ai miei fin da quando avevo cinque anni e sono cresciuta a Dylan Dog, Playstation e tanta ignoranza. La mia pacatezza la si vede ogni volta che sento qualcuno parlare di "Zelda" riferendosi a Link e io inizio a gridare frasi sconnesse in cui si può riconoscere un "SICHIAMALINKSUINOIGNORANTE!". Nel tempo libero, mi ingozzo di serie tv, film, anime e un sacco di pop corn
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