Stephen King è il mio autore preferito. Ammiro il Re del brivido non soltanto per le sue storie e per lo stile di scrittura squisito, ma anche per le prese di posizione sociali forti e per la sua grande capacità di comprendere la società. Credo che quanto distingua King dagli altri autori sia la comprensione dell’individuo e la capacità di analizzare le persone e creare personaggi e situazioni vere. Ho sempre pensato che King fosse in grado di comprendere i comportamenti e le dinamiche interne della società, e di trasporle in un libro. Guns. Contro le armi, il suo manifesto contro la possessione di (specifiche) armi da fuoco, pecca proprio in questo: nella capacità di comprendere la realtà analizzata.
Il libro, infatti, dovrebbe intitolarsi in altro modo, ovvero: Some Guns. Contro alcune armi.
Nella prima metà di questo manifesto, Stephen King racconta in modo efficace e preciso il panorama della violenza armata negli Stati Uniti. Insieme alle numerose infografiche tratte dalla campagna di Brady (associazione che unisce gli americani contro la violenza delle armi da fuoco), l’autore analizza e riporta con accuratezza un paese in cui la possessione di armi da fuoco porta alla morte di XXX. Stephen King parte raccontando la struttura delle stragi, le quali si ripetono procedendo sempre sugli stessi identici passi. L’intero libro viene infatti scritto subito dopo la strada alla Sandy Hook Elementary School in cui morirono 20 bambini, un evento che colpì con violenza l’autore.
In Guns. Contro le armi, Stephen King riporta i numeri dei morti giornalieri (una media di trenta vittime al giorno, la metà delle quali sotto i 35 anni), statistiche sconvolgenti legate alle morti da sparatorie in America (gli americani si uccidono con le armi da fuoco 25 volte in più degli altri stati ricchi) e riporta in modo sintetico quanto si è cercato di fare per ridurre le conseguenze (naturali) dalla possessione di un così grande numero di armi. L’autore, però, preferisce concentrarsi unicamente sulle armi automatiche e semi-automatiche e sulle stragi scolastiche, scegliendo di dimenticare tutti i numeri e dati appena riportati rispetto alle morti domestiche e alla quantità di armi presenti nei nuclei famigliari più disparati.
La validità della sua tesi muore nel momento in cui l’autore afferma di avere due pistole e di non volere che queste gli vengano tolte. Nel momento in cui si legge quella presa di posizione, l’analisi dell’autore perde di ogni credibilità e capacità di giudizio.
Stephen King non è contrario alle armi, ma solo ad alcune di queste. Solo a quelle automatiche e semiautomatiche, perché colpevoli di uccidere con troppa facilità. Contro le armi è un libro che nasce con l’intenzione di evitare in futuro le stragi scolastiche, come se queste fossero le uniche scene di violenza a dover essere fermate. È chiaro come queste debbano essere impedite con tutti i mezzi possibili, ma non è possibile che un libro con un titolo simile si limiti a questa lotta estremamente parziale.
Viene da chiedersi come, un autore intelligente come Stephen King, arrivi a sviluppare una riflessione così superficiale e ipocrita subito dopo aver elencato una serie di dati devastanti che vanno da tutt’altra parte. Certo, le stragi lo riguardano in modo più intimo e personale, considerando che molti stragisti sono stati trovati con i suoi libri, e risulta chiaro come una presa di posizione dovesse, prima o poi, arrivare dall’autore, per raccontare ancora una volta quanto la sua visione e le sue intenzione, con la scrittura di alcuni libri, non abbiano nulla a che vedere con la violenza reale.
Ma non è abbastanza. Non lo è affatto.
Sembra che l’autore si sia dimenticato degli otto bambini e ragazzi che ogni giorno vengono colpiti per sbaglio dalle armi da fuoco in famiglia, oppure di come, negli Stati Uniti, ogni sedici ore una donna venga uccisa con un colpo d’arma da fuoco dal suo compagno attuale o da uno precedente.
Un plauso va invece fatto all’editore, Marotta e Cafiero, che nel 2021 sono riusciti a portare in Italia questo libro inedito interfacciandosi direttamente con l’autore (o chi per lui). L’edizione è davvero splendida, un piacere da sfogliare e sfoggiare in libreria, per quanto il costo risulti eccessivo per il numero (112) di pagine.
- Editore: Marotta e Cafiero
- Autore: Stephen King , Ercole...
- Collana: Le mosche bianche