On Writing di Stephen King

“Se volete diventare scrittori, dovete leggere e scrivere un sacco. Che io sappia, non ci sono alternative o scorciatoie.”

Questo è uno degli insegnamenti più noti che troviamo all’interno di On Writing. Autobiografia di un mestiere, libro di Stephen King che rappresenta il perfetto incontro fra manuale di scrittura e autobiografia di uno degli autori contemporanei più amati. Ma, all’interno delle sue volutamente poche pagine, circa 250, troviamo lezioni molto più importanti e preziose che ad un autore emergente non dovrebbero sfuggire per alcuna ragione al mondo.

Per me è stato naturale avvicinarmi a questo libro. Stephen King è senza alcun dubbio il mio scrittore preferito e, in questo inizio di 2021, mi sto avvicinando all’invio del mio primo libro fantasy alle case editrici. Come autore emergente, o meglio, aspirante tale, non potevo che avere bisogno delle sagge parole del mio autore preferito, nella speranza che illuminassero la terza stesura del mio romanzo. Quello che ho capitolo dalla lettura di questo volume sono principalmente due cose: la prima è che avrei dovuto leggere On Writing anni fa e, la seconda, è che questo libro è molto di più che un semplice manuale .

Possiamo considerare questo libro un corso di scrittura creativa? Assolutamente sì, ma non soltanto per le ragioni alle quali stai pensando. Vero, la seconda parte del libro è ricca di spunti pratici, consigli di scrittura, lezioni e insegnamenti da tenere sempre a memoria quando si scrive un libro. Nelle pagine di On Writing, Stephen King da voce alla sua guerra contro gli avverbi o, peggio ancora, contro i suoi più acerrimi nemici, i verbi al passivo. L’autore, dall’alto della sua esperienza, ma in modo modesto e sorprendentemente ironico, spiega al lettore come creare dialoghi equilibrati, credibili e utili alla fine della trama, e dare a vita a personaggi vivi, ma c’è di più.

Autobiografia di un mestiere è un libro splendido, un esempio di stile dal quale imparare moltissimo. Intelligente, piacevole, sagace, emozionante e ben scritto. Questo è un esempio di bella scrittura.

La struttura di On Writing

L’ho accennato sopra: Autobiografia di un mestiere è un libro strano.

Il volume inizia, dopo una lunga introduzione ad opera di Loredana Lipperini (almeno nell’ultima edizione Pickwick) e una serie di prefazioni, con quello che l’autore chiama Curriculum Vitae. Il lettore incontra, però, un contenuto ben diverso dalla solita noiosa biografia. In queste pagine, Stephen King fa una cosa tanto semplice quanto efficace: raccontare le parti della sua vita che hanno avuto un impatto sul suo mestiere, e viceversa. Su questo concetto ci tornerà spesso. Questo è il romanzo della sua vita, perché la sua vita è scrivere. La scrittura ha avuto un enorme impatto sulla sua vita, e così la vita ha avuto un grande impatto sulla sua scrittura.

Se ami i romanzi di King, come La Zona Morta (uno dei libri che l’autore preferisce), Carrie, Misery e tutti gli altri, adorerai queste pagine. Scritte divinamente, con la solita brillante intelligenza e ironia dell’autore, ti mostreranno come alcune ambientazioni, intuizioni o intere idee per romanzi e racconti gli siano venute in mente da un semplice evento accadutogli mentre lavorava o rischiava di morire. Qui l’autore parla della sua infanzia e dei numerosi problemi che l’hanno contraddistinta, dei primi inizi della sua passione, dell’amore per la moglie, sulla quale tornerà spesso, evidenziandone il rispetto e l’affetto che prova nei suoi riguardi. King parla di sé in modo oggettivo e sincero, raccontando i momenti più bui, i problemi economici, di alcolismo e di abuso di droghe.

On Writing Autobiografia di un mestiere di Stephen King

La seconda parte è invece dedicata alla scrittura, una sezione di saggistica ricca di spunti preziosissimi. King introduce il manuale di scrittura creativa soffermandosi sull’idea della cassetta degli attrezzi e descrivendo il contenuto dei vari cassetti più importanti, i quali dovranno essere riempiti con il tuo vocabolario, la grammatica e lo stile. Qui il lettore trova consigli sull’uso degli avverbi, del lessico, dal ritmo narrativo e dei verbi dichiarativi, una serie di nozioni che aiutano a fare la differenza. Particolarmente interessante è anche il passaggio sui paragrafi è la costruzione stessa della pagina. “I paragrafi sono importanti per l’aspetto quasi quanto per il contenuto. Rappresentano una dichiarazione di intenti” afferma King a quasi metà libro, e non può che avere ragione da vendere!

Inizia, poi, la penultima sezione, dal titolo Sulla scrittura. Qui si trovano i suoi consigli più famosi e la sua risposta alle domande che gli sono state poste più di frequenza nel corso della sua vita/carriera. In queste pagine parla dell’importanza e della struttura della trama, dell’intreccio della storia e del suo approccio alla scrittura. Com’è che si scrive un libro? Quando un dialogo è efficace e credibile? Come dev’essere una descrizione e qual è il suo ruolo? Come si crea un personaggio che funzioni davvero?

Queste pagine valgono un corso intero e raccontano in modo sublime l’esperienza dello scrittore e il suo approccio alla scrittura. E non dimentichiamoci uno dei più importanti passaggi che deve subire un romanzo durante la seconda stesura, ovvero una “sana sforbiciata”, da eseguire in base alla formula: seconda stesura = prima stesura – 10%. E, alla fine, l’autore ci regala anche qualche consiglio per riuscire a pubblicare un libro e/o trovare un agente letterario che ci aiuti ad avverare il nostro sogno.

On Writing si chiude con un secondo estratto biografico legato al suo incidente quasi mortale, regalando infine uno dei passaggi più preziosi, un pezzo di un suo racconto editato da lui stesso, dove mette in pratica tutte le nozioni spiegate all’interno di questo favoloso libro.

E, proprio nelle ultime pagine, trovate anche due lunghissime liste dei libri preferiti del Re. Un elenco davvero prezioso che potrà darti grandi spunti per le prossime letture. Perché leggere è importante, ma bisogna anche sapere COSA leggere.

Sarò uno scrittore migliore dopo aver letto On Writing?

Sinceramente no, non credo almeno. Se bastasse così poco, lì fuori ci sarebbero molti più libri validi. No, non è sufficiente leggere questo manuale di King, ma di sicuro vi aiuterà a perfezionare il vostro stile e a conoscere un gran numero di strumenti e mindset applicabili fin da subito per migliorare la propria scrittura. Autobiografia di un mestiere, ha, inoltre, un effetto secondario forse ancora più importante e benefico delle tante lezioni di scrittura disperse lungo il libro. Quando avrai finito di sfogliarne l’ultima pagina e avrai riposto la tua copia nella libreria, ti sentirai diverso. Leggere questo volume fa scattare una molla. Le parole di King, in modo tanto ironico quanto violento, ti fanno capire che devi metterti da fare, e devi farlo ora.

Se vuoi davvero diventare uno scrittore, devi scrivere e leggere ogni giorno della tua vita, anche a Natale, al tuo compleanno e il 4 luglio, e devi essere felice di farlo. Se non lo sei, forse la scrittura non è il tuo destino. Stai pur certo, però, che quando avrai finito di leggere On Writing avrai voglia di dare una svolta alla tua vita. Resterai in piedi fino ad ore tarde per finire il racconto che stavi scrivendo, per revisionare il tuo ultimo romanzo o leggere l’ennesimo libro dell’anno.

On Writing avrà un effetto sconvolgente sulla tua vita, se sogni di diventare uno scrittore. Forse è per il modo in cui è scritto, quasi King si stia davvero rivolgendo a te e ti stia spronando a darti fare, forse perché quello che dice è tanto semplice e reale quanto rivoluzionario. O forse perché, come tutti i romanzi del Re, è un libro bellissimo.

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Gianluca Fiamma
Fingo di non aver compiuto trent'anni da un po'. Da oltre dieci anni racconto il mondo nerd ed esploro la cultura POP. Ho studiato narratologia e sceneggiatura e sono un appassionato di giochi da tavolo. Lavoro come blogger e marketer per diverse realtà internazionali.

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