Vediamo nel dettaglio questo anime shonen di genere fantasy che strizza l’occhio non poco al capolavoro di Oda One Piece immergendo lo spettatore un un mondo fantastico.
Dettagli Fairy Tail:
Nome originale: Fearī Teiru
Autore: Hiro Mashima
Numero episodi: 277 (serie completa ma non in Italia)
Genere: fantasy
Voto: 6/7
Puoi vederlo su: Netflix
Trama
Ci troviamo a Earthland, mondo dove la magia riveste un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni. Nel continente del Regno di Fiore esistono Gilde di Maghi legali che svolgono missioni per clienti non dotati di magia e che garantiscono la pace combattendo contro le Gilde di Maghi Oscuri.
Proprio qui incontreremo Lucy, giovane maga degli spiriti stellari, e Natsu, un dragon slayer che ha appreso la magia dal Drago di Fuoco Igneel, i quali ci condurrano in frenetiche avventure all’interno della gilda di Fairy tail.
Recensione Fairy Tail
Hiro Mashima si diletta a dar vita ad un anime forsennato e adrenalinico che sorride nei disegni e in alcune strutture della narrazione al lavoro dei suoi maestri Oda e Toriyama. Fairy Tail, infatti, benché impregnato di elementi fantastici, risulta essere in tutto e per tutto un anime di tipo shonen, caratterizzato da continui power up e da sfide sempre più complesse.
La sua struttura è infatti molto semplice e l’intera trama si basa sulla comparsa di un villain più forte del precedente e sulla sua sconfitta, solitamente ottenuta tramite l’unione dei poteri dei vari membri della gilda, dando però maggior spessore a Natsu, vero protagonista di questa serie. Molti combattimenti, però, risultano fin poco credibili, e le vittorie finali risultano a volte eccessivamente tirate. La pecca più grande di questo anime è infatti il continuo uso di power-up privi di fondamento, spesso derivati unicamente dal “potere dell’amicizia”.
La storia, per quanto sviluppata sulla stessa struttura, risulta essere legata da un unico filo conduttore ben congegnato, ma per quanto presenti elementi interessanti e spunti ben realizzati risulta essere banale e scontata. Nonostante alcune ottime idee di base, Mashima non riesce a far spiccare il volo alla sua storia e fra il piattume e la demenzialità dei personaggi si rischia presto di stufarsi dell’anime.
Anche le animazioni sarebbero potute essere sviluppate in modo migliore; ne sono un esempio le tecniche del Drago di Fuoco di Natsu, le quali, spesso e volentieri, non si riescono a distinguere le une dalle altre.
Le ambientazioni sono invece folgoranti e Mashima riesce a dare sfogo a tutta la sua inventiva in questo anime, creando un’ambientazione fantasy ineccepibile.
I personaggi
I personaggi sono il punto di forza di questo anime delirante. Grazie, infatti, alla loro particolare caratterizzazione e alle loro ambiguità e stranezze, Fairy Tail risulta una piacevole serie da seguire, anche se alla lunga i vari dettagli che scaturiscono simpatia possono risultare pesanti.
Ogni personaggio è caratterizzato con precisione, sia nella fisiologia che nei comportamenti, ed ognuno di questi ha un interessante background che ci permette di comprendere maggiormente il personaggio.
Fra tutti spicca ovviamente Natsu Dragneel, il personaggio più folle e carismatico della Gilda di Fiore Fairy Tail. Grazie a Natsu assistiamo ad alcune delle scene più epiche ed emozionanti dell’anime di Mashima e il suo forsennato amore per i suoi Compagni e per la Gilda ci porterà a sentirci “tutto un fuoco”.
Fanservice a non finire
Pecca di questo promettente anime è senza alcun dubbio l’esagerato e gratuito fanservice, che se ai giapponesi tanto piace, agli occidentali spesso pesa e stanca. Le curve delle maghe di Fairy Tail verranno messe in mostra in ogni episodio, tanto nei momenti di piace che durante i combattimenti.
Conclusione
Dopo il disastroso floop di Raven, Mashima ci riprova con Fairy Tail, puntando sulla dinamicità della trama, le scene di patos e il carisma dei personaggi. Grazie ad una struttura narrativa circolare e ai personaggi divertenti riesce a dare vita ad un anime piacevole, un buon prodotto di intrattenimento che però non riesce ad entusiasmare quanto dovrebbe.