Quando ho sentito parlare dell’uscita di un nuovo libro fantasy orientale, ho drizzato subito le orecchie. Non appena ho saputo che aveva come protagonista una donna forte, abile e battagliera, mi ero già diretta in libreria. Studiando il retro di copertina, ho scoperto trattarsi di un nuovo retelling della storia di Mulan e ho subito saputo di aver fatto la scelta giusta.
Lei che divenne il sole (She who became the sun) di Shelley Parker-Chan è un vero capolavoro, un’opera finemente congeniata che tiene incollati alle pagine e non permette di pensare ad altro fino a quando non si è finito il romanzo. Anzi, neppure dopo, perché la sua storia rimane attaccata a noi, impregna i nostri pensieri e obbliga, nel miglior modo possibile, a porsi mille domande sul significato del finale.
La trama di “Lei che divenne il sole”
La trama di questo romanzo, senza fare spoiler, può essere riassunta in: una ragazzina cresciuta nella campagna cinese sotto la dominazione mongola conosce fin troppo presto la durezza della siccità e della conseguente carestia, che le porterà fin troppe perdite e dolore.
Nonostante questo, la ragazzina non si arrenderà e, dopo un tragico avvenimento, assumerà l’identità del fratello e ne prenderà il posto in un monastero buddhista, dove troverà cibo, riparo e un futuro che, come predetto da un veggente, le riserverà eccellenza.
Ma la previsione del veggente poco può in un contesto di ribellione contro il dominio mongolo e la speranza di una rinascita dell’impero cinese. Per sopravvivere a tutto questo, la ragazza dovrà essere furba, intraprendente e veloce nell’imparare le dure regole del mondo e del potere.
Un retelling inaspettato
La parte di retelling riguarda principalmente l’espediente narrativo del furto d’identità, che avviene in modo molto diverso rispetto sia alla leggenda originale che alla versione Disney.
Per gli amanti del film d’animazione, purtroppo, non ci saranno draghi o momenti particolarmente ilari: questo romanzo è crudo, serio e impegnato, privo della leggerezza tanto amata del decantato cartone Disney.
Ma non è certo l’assenza di ilarità a rovinare il romanzo: Shelley Parker-Chan ha saputo costruire una trama complessa, ambientata in un mondo avido di potere, filo che unisce persone, luoghi e storie.
Durante la narrazione, le vite di numerosi personaggi si intrecciano, dando vita a una complessa rete narrativa che impedisce al lettore di abbandonare le pagine, rapito dai continui colpi di scena della storia.
Per chi fosse alla ricerca di un romanzo d’amore, non ci sentiamo di consigliarlo: i sentimenti romantici sono un’importante fonte di motivazione per i personaggi, ma non di certo l’unica né tantomeno la più importante. In questo crudo intreccio di tradimenti, prove di lealtà e rivendicazioni, l’amore ha ben poco spazio per fiorire e spesso doveri e motivazioni legate al potere hanno la meglio anche sull’affetto più profondo.
In conclusione, “Lei che divenne il sole” è un eccellente romanzo fantasy orientale dai toni epici che vi rapirà con i suoi colpi di scena mozzafiato e la sua trama cruda e sanguinolenta.
Un’ottima lettura per tutti gli amanti delle storie legate all’ascesa al potere e al raggiungimento di un destino ineguagliabile.